domenica 11 maggio 2008

monumenti della natura

Monumenti della natura

giganti del nostro passato

sono il perenne monito

che non deve essere cancellato

sono la voce del tempo

che non si può spegnere…

fusti forti e maestosi

svettanti o celati tra gli altri anonimi del bosco

le folte fronde dove cantano gli uccelli

le radici come lacci di un amore inestinguibile

che penetrano nelle viscere della terra

e la possiedono con tenera forza…

alberi come monumenti

che hanno sfidato e vinto

fuoco uragani e venti

tutte le forze della natura

e sono giunti fino a noi

con le braccia cariche di memoria…

nella loro corteccia screpolata

tra le ferite sui tronchi contorti

dove han trovato rifugio

i predoni della notte

o nei loro infiniti intimi anelli

si cela qualcosa di misterioso…

forse hanno assistito a loschi convegni

sono stati il fulcro di girotondi fiabeschi

secondo l’ora e la luce che li avvolge

possono atterrire o dare conforto…

secolari presenze inquietanti

la loro è una grande ombra che stendono

su questo pianeta saccheggiato e condannato

ma è anche la forza di giganteschi guardiani

che preservano il futuro

pronti a resistere altri secoli

per la continuità della vita…

ignoti ai più che li sfregiano d’ignavia

abbruttiti di moderno e di tv

ma chi li conosce li ama

li ammira li fotografa e li dipinge

e quietamente senza troppo clamore

li protegge e li preserva


www.gianrelli.blogspot.com

sabato 10 maggio 2008

BIOGRAFIA



Maria Vinci, nata a Palermo il 3 gennaio 1950, laureata nel 1979
in Medicina si è poi dedicata completamente all’arte,
sperimentando diverse tecniche,
tra le quali l’incisione, pur prediligendo la pittura ad olio.
Avendo fatto della riservatezza e dell’isolamento
il proprio stile di vita, in un’epoca in cui l’apparire e il comunicare
sembrano comandamenti indispensabili per molti dei suoi colleghi,
Maria ha scelto di vivere ed operare in una casa nascosta
ai margini di Balestrate, quasi sospesa tra aspre epifanie fossili
e dolcissimi estenuanti tramonti sul mare.
Così anche la sua produzione, rarefatta e poco esibita ,
evita il rischio della ripetizione e della banalizzazione
in cui quasi sempre si trasforma l’eccesso di comunicazione.
Nelle sue opere , ogni tela e ogni segno hanno una loro storia
da raccontare, sono il risultato di un percorso in cui la lentezza
della stesura costituisce uno dei pregi maggiori da cogliere. -->