sabato 2 febbraio 2008

hanno detto di lei



18 settembre 2010 Ambiente e cultura l’Obiettivo



I testimoni del tempo, gli alberi secolari del Parco, respirano ancora.
Oggi anche nelle tele della pittrice Maria Vinci. La mostra, ospitata dal Museo naturalistico Minà Palumbo, è stata inaugurata l'11 settembre dal presidente Nunzio Marsiglia e dal direttore Pietro Mazzola. Intervenuto anche il prof. Rosario Schicchi, docente universitario e vicedirettore del Dipartimento di Scienze
botaniche di Palermo, che illustrando le opere ha colto l'occasione per rappresentare magistralmente ai visitatori la ricchezza botanica del Parco delle Madonie e soprattutto gli alberi secolari che hanno ispirato l'artista.
Le 10 tele hanno interpretato altrettanti giganti della natura che si trovano sulle montagne madonite, giunti fino a noi con le braccia cariche di memoria e di tesori da scoprire:
 la roverella di Macchia dell'Inferno,
l'acero campestre e il rovere di Pomieri,
gli agrifogli di Piano Pomo,
il faggio sotto Pizzo Stefano,                                                        
il castagno di Taccarelle,
il pero mandorlino di Piano delle Fate,
il leccio di Piano Zucchi,
la sughera di Bosco Sugheri
e l'acero montano di Passo Canale.

Nel XIX secolo questi monumenti furono studiati dal naturalista Francesco Minà Palumbo; oggi la loro longevità, insieme al contesto geologico che li ha visti nascere e li ha allevati, suscita l'interesse dei botanici di tutto il mondo



             
Le Madonie e la natura

   Il Museo intitolato allo scienziato castelbuonese
ha dato alle stampe un fascicolo dove viene anticipata
la sua iconografia, curato da Pietro Mazzola e Francesco
Maria Raimondo che hanno seguito nel tempo le orme
del Minà Palumbo ed hanno trasferito ai loro discepoli
l'amore per la natura. Le preziose icone originali,
disegnate dal naturalista quando non esisteva la macchina
fotografica e oggi conservate gelosamente, potrebbero
essere riproposte tutte in un unico grosso volume
di prossima pubblicazione.
Castelbuono, oltre ad aver dato i natali a Minà Palumbo,
annovera tra i suoi cittadini un nugolo di valenti
studiosi e appassionati che coltivano l'amore per le
nostre ricchezze naturalistiche, le diffondono e lavorano
per la loro tutela. Anche la pittrice Maria Vinci, col
proprio pennello, ha reso un grosso servizio alla conoscenza
di queste grandi e antichissime estimonianze della
natura esistenti ancor prima che venisse posta la prima
pietra in castelli ed edifici storici nel comprensorio
madonita.

Ignazio Maiorana
                                                     
                                                                                                                                                        
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“c'è il regno della fantasia e dell'immaginazione
nelle sue invenzíoni real-surreali. La tecnica raffinata
che risente dell'amore per i grandi maestri della
píttura, consente all'artista di affrontare temi
surreali o del tutto calati in un realismo dagli
esiti luministici affascinantí."
Pino Schifano
“sicuramente la sua arte, ricca di colori
espressivi, possiede una sua autonomia
di linguaggio che le consente di estrinsecare
tutto il suo mondo fantastico ed affascinante"
Domenico Zora
“ la sua pittura non è gridata ed esibita a
tutti i costi, nè invadente.La brama di comunicazione
non travolge nè la sua vena artistica nè le sue
creazioni pittoriche.
La sua opera non appare immediata, anzí rifiuta
ogni forma di immediatezza.
La sua è una tecnica che potremmo definíre riflessiva.
I suoi dipinti comunicano una complessità che
è frutto di un percorso e di una storia che
“si fanno” lentamente, dunque né facili, né rapidi.
Anima creativa allora, quella di Maria Vinci, che
modella le immagini nel tempo, e la lentezza
appunto è l’aspetto più significativo della sua pittura.”
Eveline Magaddino



mirabile alchimia


(dedicata ad una pittrice)






… i segni e i colori


della tua perizia


sono atomi d’amore


affinità imperscrutabili


fra la tua impazienza


e la mia dedizione


antica


quanto il disegno


di cui siamo parte...



tu che rincorri l’idea

sospesa nel vento


di una celebrità sfuggente


mantieni sul cavalletto


la tela che ti riscatterà


e che mi darà ragione


per aver creduto


da sempre in te…



una scelta ardita

densa di rischi


e di prezzi da pagare


ti rende eroina


per aver gettato


dietro le spalle


una possibile carriera


con insolente noncuranza…



vivo la tua arte

sempre un po’ sorpreso


dalla mirabile alchimia


dei tuoi colori


fusi nella magia


di uno sguardo cauto


che s’accende


d’improvvisi bagliori…



gianluigi




1 commento:

  1. Bellissima la tua dedica, Gianluigi!
    Com'è vero ciò che dici, com'è bella la sua pittura! Quante emozioni suscita!
    Ho sempre ammirato il coraggio e la grande voglia di esprimersi di Maria! Oggi in un pigro pomeriggio, la nostalgìa mi ha portato a cercarvi, così come la vita con numerosi "incidenti" mi ha allontanato da voi! Ora ammirerò le tele di Maria, la sua bravura, la sua forte sensibilità che " in silenzio " grida da ogni dipinto!
    Che meraviglia che sei Maria! Vi voglio bene, ciao...Rosellina.

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