18 settembre 2010 Ambiente e cultura l’Obiettivo
I testimoni del tempo, gli alberi secolari del Parco, respirano
ancora.
Oggi anche nelle tele della pittrice Maria Vinci. La mostra,
ospitata dal Museo naturalistico Minà Palumbo, è stata inaugurata l'11
settembre dal presidente Nunzio Marsiglia e dal direttore Pietro Mazzola.
Intervenuto anche il prof. Rosario Schicchi, docente universitario e
vicedirettore del Dipartimento di Scienze
botaniche di Palermo, che illustrando le opere ha colto
l'occasione per rappresentare magistralmente ai visitatori la ricchezza
botanica del Parco delle Madonie e soprattutto gli alberi secolari che hanno
ispirato l'artista.
Le 10 tele hanno interpretato altrettanti giganti della natura che
si trovano sulle montagne madonite, giunti fino a noi con le braccia cariche di
memoria e di tesori da scoprire:
la roverella di Macchia
dell'Inferno,
l'acero campestre e il rovere di Pomieri,
gli agrifogli di Piano Pomo,
il faggio sotto Pizzo Stefano,
il castagno di Taccarelle,
il pero mandorlino di Piano delle Fate,
il leccio di Piano Zucchi,
la sughera di Bosco Sugheri
e l'acero montano di Passo Canale.
Nel XIX secolo questi monumenti furono studiati dal naturalista
Francesco Minà Palumbo; oggi la loro longevità, insieme al contesto geologico
che li ha visti nascere e li ha allevati, suscita l'interesse dei botanici di
tutto il mondo
Le Madonie e la natura
Il Museo intitolato allo scienziato
castelbuonese
ha
dato alle stampe un fascicolo dove viene anticipata
la
sua iconografia, curato da Pietro Mazzola e Francesco
Maria
Raimondo che hanno seguito nel tempo le orme
del
Minà Palumbo ed hanno trasferito ai loro discepoli
l'amore
per la natura. Le preziose icone originali,
disegnate
dal naturalista quando non esisteva la macchina
fotografica
e oggi conservate gelosamente, potrebbero
essere
riproposte tutte in un unico grosso volume
di
prossima pubblicazione.
Castelbuono,
oltre ad aver dato i natali a Minà Palumbo,
annovera
tra i suoi cittadini un nugolo di valenti
studiosi
e appassionati che coltivano l'amore per le
nostre
ricchezze naturalistiche, le diffondono e lavorano
per
la loro tutela. Anche la pittrice Maria Vinci, col
proprio
pennello, ha reso un grosso servizio alla conoscenza
di
queste grandi e antichissime estimonianze della
natura
esistenti ancor prima che venisse posta la prima
pietra
in castelli ed edifici storici nel comprensorio
madonita.
Ignazio Maiorana
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nelle sue invenzíoni real-surreali. La tecnica raffinata
che risente dell'amore per i grandi maestri della
píttura, consente all'artista di affrontare temi
surreali o del tutto calati in un realismo dagli
esiti luministici affascinantí."
Pino Schifano
“sicuramente la sua arte, ricca di colori
espressivi, possiede una sua autonomia
di linguaggio che le consente di estrinsecare
tutto il suo mondo fantastico ed affascinante"
Domenico Zora
“ la sua pittura non è gridata ed esibita a
tutti i costi, nè invadente.La brama di comunicazione
non travolge nè la sua vena artistica nè le sue
creazioni pittoriche.
La sua opera non appare immediata, anzí rifiuta
ogni forma di immediatezza.
La sua è una tecnica che potremmo definíre riflessiva.
I suoi dipinti comunicano una complessità che
è frutto di un percorso e di una storia che
“si fanno” lentamente, dunque né facili, né rapidi.
Anima creativa allora, quella di Maria Vinci, che
modella le immagini nel tempo, e la lentezza
appunto è l’aspetto più significativo della sua pittura.”
Eveline Magaddino
mirabile alchimia
(dedicata ad una pittrice)
… i segni e i colori
della tua perizia
sono atomi d’amore
affinità imperscrutabili
fra la tua impazienza
e la mia dedizione
antica
quanto il disegno
di cui siamo parte...
tu che rincorri l’idea
sospesa nel vento
di una celebrità sfuggente
mantieni sul cavalletto
la tela che ti riscatterà
e che mi darà ragione
per aver creduto
da sempre in te…
una scelta ardita
densa di rischi
e di prezzi da pagare
ti rende eroina
per aver gettato
dietro le spalle
una possibile carriera
con insolente noncuranza…
vivo la tua arte
sempre un po’ sorpreso
dalla mirabile alchimia
dei tuoi colori
fusi nella magia
di uno sguardo cauto
che s’accende
d’improvvisi bagliori…
gianluigi
Bellissima la tua dedica, Gianluigi!
RispondiEliminaCom'è vero ciò che dici, com'è bella la sua pittura! Quante emozioni suscita!
Ho sempre ammirato il coraggio e la grande voglia di esprimersi di Maria! Oggi in un pigro pomeriggio, la nostalgìa mi ha portato a cercarvi, così come la vita con numerosi "incidenti" mi ha allontanato da voi! Ora ammirerò le tele di Maria, la sua bravura, la sua forte sensibilità che " in silenzio " grida da ogni dipinto!
Che meraviglia che sei Maria! Vi voglio bene, ciao...Rosellina.